Storia del Club

Nasce il Palermo Costa Gaia

È la primavera del 1979 quando alcuni (allora!) giovani, appartenenti a diverse categorie economico-professionali palermitane vengono chiamati al'hotel Porto Rais per un approccio con il Rotary.

Riandare a quei momenti provoca non poca emozione, facendo rivivere ricordi e sensazioni: solo pochi si conoscono, i più si incontrano per la prima volta; il Rotary è visto in ottica di esclusività elitaria, non di servizio alla collettività; non si conoscono le "vie dell'azione rotariana" né si sa cosa siano le "quattro domande" e quanta possa essere la loro valenza nel quotidiano.

Virgilio GiordanoLa convocazione nasce per iniziativa del Distretto (allora era ancora il 211°) che, per l'attuazione del progetto, designa una persona della quale elencare i meriti rotariani - oltre alle doto umane e professionali - sarebbe compito assai arduo del quale non ci sentiamo capaci, per cui diciamo solo che è un modello di rotariano a cui tutti fare riferimento: Virgilio Giordano.

A questo primo incontro ne seguono altri per approfondire gli argomenti, instaurare fra i partecipanti spirito di gruppo e far nascere l'amicizia che è la base sulla quale poi tutta l'attività del sodalizio può essere costruita.

Giuseppe BrunoA Virgilio Giordano che coordina queste riunioni, propedeutiche alla costituzione del Club, e con pacata maestria enuncia i principi statuari che mondialmente ordinano il Rotary, si affianca un altro rotariano doc: Giuseppe Bruno, allora Segretario del Club padrino "Palermo Ovest", oggi - fortuita e fortunata circostanza Governatore in carica del Distretto.

A queste persone che - nonostante gli anni trascorsi e gli impegni professionali e rotariani - hanno mantenuto e mantengono con il Club un solido rapporto di amicizia e di assidua presenza, tutto il nostro affetto ed il ringraziamento per aver avviato e caldeggiato la sua genesi.

Ricevuto l'assenso dei "soci fondatori" ed esperita la prassi burocratica, il Club si costituisce assumendo il nome di "Palermo Costa Gaia" ed entra ufficialmente a far parte del Rotary International il 10.10.1979, data in cui gli viene conferita la relativa Carta Costitutiva.

Francesco LapianaA presiedere il Club - per il primo biennio 1979/1981 - è nominato Francesco Lapiana, già rotariano di Palermo Ovest, che con grande capacità di azione seppe guidare il Club a muovere i primi passi in autonomia.

Questo primo periodo è caratterizzato frequenti incontri tra i soci che vogliono conoscersi meglio, imparare a lavorare insieme, percorrere le vie di azione rotariana attuare concretamente i principi delle "quattro domande" e, pur di giovanissima età, il Club si fa conoscere positivamente ed è presente in tante circostanze che richiamano servizio verso la collettività, una per tutte: il terremoto in Campania e Basilicata per il quale vengono rapidamente approntati concreti aiuti di sostegno alla popolazione disastrata.

Nella consapevolezza che l'attività del Rotary si sviluppa essenzialmente attraverso la conoscenza, si pone attenzione ai problemi che investono il sociale affrontando temi come: la salute e la tutela dell'ambiente gli handicappati ed a questi ultimi vengono finalizzate molte risorse del Club.

Diventiamo Palermo Nord

Sulle ali dell'entusiasmo iniziale il scorre velocemente ed il primo mandato si conclude con il passaggio del testimone a Ignazio Caramanna.

Il nuovo Presidente - nominato per il biennio 1981/1983 - che ha collaborato il predecessore come Vice-Presidente ed ha avuto modo di recepirne qualità ed esperienza, assume l'incarico con rinnovato vigore e volontà di proseguire il cammino già tracciato, sul quale innestare nuovi temi ed iniziative che saranno le caratteristiche degli anni della sua gestione.

Rispondendo alle urgenze del momento si affrontano temi come: la droga, il senso civico, la pace nel mondo, e soprattutto la scuola ed i giovani verso i quali dirigere l'attenzione, perché in loro è il futuro della società.

Arriviamo al giugno del 1982 quando, per unanime delibera del Consiglio Direttivo, il Club assume l'attuale denominazione, sancita dal Rotary International; frattanto, non venendo meno alle finalità di servizio verso la collettività, si attuano diversi interventi a sostegno dei disabili e dei meno abbienti.

All'attività interna che si sviluppa significativamente, anche con la crescita numerica dei soci, ed agli interventi sul territorio si innesta anche il gemellaggio con Castelvetrano che segna la prima tappa concreta della volontà di accomunamento con gli altri Club.

Tascorrono anche questi anni e la guida del Club, che nel frattempo ha stabilito di adottare la gestione annuale, passa ad Alberto Polizzi la cui presidenza - anno 1983/1984 - anche per il periodo difficile che la città vive, si attua all'insegna del motto "essere di esempio".

Ai temi già affrontati, si pone attenzione anche alle Istituzioni alle riforme ai mezzi di informazione e ai problemi dell'immigrazione quali punti nodali delle grandi trasformazioni sociali, senza per questo dimenticare la riscoperta dei valori e le tradizioni quale elementi basilari del modo di essere si una società. I giovani rimangono, comunque, obiettivo primario e per loro - nel Settembre 1983 - viene promossa la costituzione del "Rotaract Palermo Nord" ulteriore tappa di presenza costruttiva per la collettività.

Ma anche la conservazione del patrimonio culturale è uno dei momenti del servire rotariano e a questo fine anche "Palermo Nord" esprime il proprio interesse ed è partecipe, disponendo la ristampa del libro "Guida di Palermo" di Isidoro La Lumia edito nel 1875 in occasione del XII Congresso degli Scienziati Italiani.

Il Secondo Lustro

il nuovo incarico - anno 1984/1985 - è affidato a Gioacchino Briguglio che, essendo già stato Segretario, ha maturato una ragguardevole esperienza rotariana che si riflette in una conduzione pregna di incisività nel focalizzare i problemi verso i quali dirigere l'attenzione: scoprire nuovi spazi al servire, la crescita della coscienza collettiva, la tutela del singolo, il senso civico, i problemi del terzo mondo, l'ecologia.

In uno di questi argomenti di grande spessore vengono affrontati anche i problemi cittadini ed in tal senso, grazie alla collaborazione di alcuni soci, viene realizzata la "Proposta di studio per l'alleggerimento del traffico nel centro storico di Palermo", consegnata ed illustrata al Dr. Gianfranco Vitocolonna - Commissario Straordinario del Comune di Palermo - a testimonianza tangibile dell'interesse al Territorio e volontà di collaborazione con la pubblica Amministrazione.

Per l'anno 1985/1986 il testimone passa a Pietro Grasso il cui indirizzo è caratterizzato da una forte spinta verso l'amicizia, che è il cemento dell'opera rotariana. Il suo impegno, nello spirito della continuità, è rivolto a rivisitare i temi trattati che, di volta in volta, è opportuno osservare negli aspetti connessi al momento e mantenerne adeguata cognizione.

Si parla, dunque, di: adozione, Aids, industrializzazione della Sicilia e referendum ma, nel contempo, non si tralasciano gli interventi a sostegno dei bisognosi e dei disabili, organizzando pure specifiche manifestazioni.

Ad arricchire l'attività si aggiunge anche un nuovo gemellaggio con il Club di "Bastia", che - nell'ottica dell'ampliamento della conoscenza e dell'instaurazione di rapporti amichevoli fra i popoli - è un altro emblematico tassello che si innesta fra gli obiettivi che il Rotary persegue.

Gli succede - per l'anno 1986/1987 - Adelfio Elio Cardinale che, con la minuziosità insita nella sua professione, è proteso ad approfondire le tematiche per cui incentra l'azione al nocciolo dei problemi per i quali s'intende coglierne gli aspetti più profondi, individuarne le cause, cercarne le terapie più opportune.

Da poco si è verificata la catastrofe di Chernobyl i cui effetti devastanti tanta eco hanno suscitato a livello mondiale, che ha dovuto prendere atto di questo pericolo, per cui inquinamento ed energia diventano una tappa d'obbligo ed è necessario discuterne le conseguenze negative che possono compromettere l'intera umanità.

Questi non sono i soliti temi che vengono radiografati, ma spaziano dal disarmo e controllo degli armamenti alla cooperazione internazionale, dalla letteratura alle nuove professionalità, dalla informazione alla giustizia.

Tutto questo senza omettere il contributo economico alla collettività disagiata che è sempre tenuta presente nella vita programmatica ed operativa del Club.

Nuovo Presidente - per l'anno 1987/1988 - è Andrea Sorrentino che, con intuito e lungimiranza, guida l'attenzione del Club verso i cambiamenti che in modo continuo tendono a riordinare la socialità.

Intuire ciò che cambia, comprenderne portata e conseguenze, capire il motivo per non averne rifiuto preconcetto o timore inconsapevole.

È su questo filone che vengono sviluppati molti argomenti afferenti: cultura, tradizioni, informazione, ecologia ed ambiente, giustizia e droga.

Riguardo alle iniziative del Club, oltre al tradizionale sostegno ai meno abbienti, ricordiamo le decisioni del Direttivo per la partecipazione al restauro della "Porta del sole" e per lo "scambio giovani" che nell'attività internazionale del Rotary ha ha una valenza fondamentale, offrendo la possibilità di incontrare e conoscere culture e socialità differenti con le quali confrontarsi.

Si decide anche di organizzare un viaggio a Volterra, per un nuovo incontro con i soci del Club Rotary di Bastia, con i quali rinnovare le intese del "gemellaggio".

Lo segue - per l'anno 1988/1989 - Corrado Spadaccini ed anche in questa tornata la personale originalità i conduzione, espressa dal Presidente, apporta nuovi consensi e prestigio al Club che, ormai maturo e cosciente, ha solidificato la propria presenza ed a pieno titolo è operativo nel contesto cittadino.

Anche se potrebbe sembrare ripetitivo, le tematiche si continuano ad integrare osservando le novità e considerando le spinte che si registrano in tutti i comparti del sociale.

Mantenere un vigile interessamento e poter essere adeguatamente informati è l'unico metodo che consente di poter esprimere un opinione significativa ed originale sui fatti, come la situazione siciliana e le "prospettive" che i nuovi assetti dell'economia mondiale possono offrirle, o i vantaggi e le conseguenze che la "biotecnologia" può comportare nel futuro dell'umanità.

Da sottolineare poi, a coronamento dell'attività annuale, il momento di particolare emozione vissuto dal Club incontrando la comunità di tossicodipendenti "Mondo X" durante la visita all'isola di Formica.

Il Decennale

Si apre il nuovo anno - 1989/1990 - e l'incarico di presiedere il Club passa a Saverio Panebianco che, con taglio deciso pone le basi per la celebrazione del decimo compleanno del Club. Per il decennale il Direttivo delibera un'iniziativa particolare: l'avvenimento deve lasciare una presenza permanente del Club sul territorio. Fra le varie possibilità si sceglie di realizzare una struttura sportiva, il posto viene individuato allo Z.E.N. dove si decide di allestire una pista di pattinaggio. I tempi sono brevi, l'impegno economico importante, tanti i problemi da risolvere, ma grazie alla presenza dell'instancabile Presidente ed alla partecipazione di tutti i soci, si reperiscono i fondi necessari e - con miracolosa celerità - l'opera viene portata a termine ed è dell'amorevole interesse che il Palermo Nord ha per i giovani meno privilegiati, per cui più esposti ai rischi della trasgressione.

Oltre a questa attività viene sovvenzionato un corso di alfabetizzazione per adulti, mentre l'Assemblea delibera la costituzione del "Fondo iniziative rotariane Palermo Nord" - il cui capitale sarà alimentato dalle tasse di ammissione dei nuovi soci - che nel tempo potrà divenire uno strumento in più a disposizione del Club, per poter sostenere progetti di più corposa consistenza.

Anche se in modo succinto, abbiamo scandito le varie tappe che hanno caratterizzato la vita del Club, l'entusiasmo che ha animato i primi momenti della sua storia, il suo consolidarsi e radicarsi sul territorio, l'alacrità con la quale - anno dopo anno - si è lavorato attualizzando costantemente le tematiche al particolare momento.

Senza enfatizzare le cose fatte possiamo dire, con ragionata certezza, che il Club si è mosso nello spirito dei "valori" basilari del Rotary, del quale è cellula vitale, assolvendo al ruolo di un Club service: essere attento osservatore delle problematiche che interessano la società e capace realizzatore di progetti che incidano positivamente nel contesto in cui opera.

Ripercorrendo adesso il successivo periodo, dato che si tratta di tempi più recenti dei quali i più hanno ricordo, tratteggeremo i trascorsi con più stringata sintesi.

Per l'anno 1990/1991 la Presidenza è assunta da Cipriano Mazzagreco che con suasiva e coinvolgente dialettica, istillando sentimenti di amichevole coesione, aggrega operatività e attenzione dei cosi sugli argomenti che il Club affronta e che spaziano dai beni culturali alle professioni, dalla certezza del diritto alla guerra del Golfo. Nell'intento poi di poter offrire la fruizione di un'opera emblematica per la conoscenza della storia della città, viene curata la ristampa anastatica del libro di Luigi Genuardi "Palermo".

Alla Presidenza - per l'anno 1991/1992 - è nominato Federico Mazza che - per l'improvvisa indisponibilità del Presidente eletto, chiamato fuori sede per motivi di lavoro - riceve la nomina all'ultimo momento. Per nulla scoraggiato dall'imprevisto impegno, forte delle sue doti umane, accetta l'incarico e con acuta progettualità definisce il programma, che interessa i Soci su argomenti quali: recupero e riqualificazione urbana, traffico, riforma delle istituzioni, turismo e cultura.

Mentre per gli interventi, indirizza l'attenzione del Club a sostegno degli handicappati di "Mondo C", al patrocinio del "Convegno Montessori" e alla costituzione di una "Borsa di studio per l'Albania".

Il mandato - per l'anno 1992/1993 - è assegnato a Filippo Cammarata che, con tocco personale lascia un proprio segno nel Club, al cui vaglio propone le novità che attengono le istituzioni come: l'elezione diretta del sindaco e la riforma delle autonomie locali od i grandi temi di attualità quali: comunicazione e mass-media, la tempesta monetaria e questione morale e riforma della politica.

Sul piano degli investimenti viene deliberato l'acquisto di materiale didattico, da destinare ai ragazzi dello Z.E.N. per migliorarne la qualità dello studio e realizzato un nuovo gemellaggio con il Rotary Club di Tunisi, con il quale si fissa un'intesa di frequentazione reciproca ed un ciclico "scambio di giovani".

Conduce il Club - per l'anno 1993/1994 - Giacomo D'Asaro che, con la pacata fermezza che ne distingue il tratto, attiva i soci sul problema degli extracomunitari per i quali vengono destinate specifiche risorse; nel mentre si prosegue sulla strada dell'ampliamento dei rapporti di amicizia, portando il Club a concludere un nuovo gemellaggio con il Rotary "Mugello".

Per altro verso, con constante attenzione si guarda ai problemi dell'individuo e del sociale, con una tematica che spazia da trasparenza ed etica nell'informazione alla donazione degli organi e dai rapporti con la Pubblica Amministrazione e Europa di Maastricht alla qualità della vita.

Nel corso dell'anno, inoltre, il Palermo Nord con altri Club dell'area palermitana danna vita a un'attività comune - che prosegue ancora oggi - volta al recupero di giovani a rischio e al loro inserimento nel mondo del lavoro: il "Progetto artigianato Francesco Morvillo".

Anche se a tutti noto e pur non trattandosi di iniziativa specifica del Club, abbiamo voluto ricordarlo per le sue indiscutibili finalità sociali e l'altra valenza di servizio rotariano verso la collettività.

La conduzione del Club - per l'anno 1994/1995 - viene affidata a Giovanni Garbo che con le sue spiccate doti di alacre organizzatore, anche se con profilo diverso dai predecessori, prosegue sulle loro tracce concludendo un nuovo gemellaggio con il Rotary Club di Corfù ed interessando i soci su una serie di argomenti che toccano il pluralismo dell'informazione, la cultura siciliana, l'unità di fede e l'unione europea.

Nell'anno ricorrono i quindici anni dalla fondazione e per l'occasione il Direttivo delibera di allestire l'arredamento del teatro della Parrocchia allo Z.E.N., di indire un "tema concorso" e programmare un corso di alfabetizzazione.

In occasione della presenza a Palermo di Bill Hantley - Presidente Internazionale del Rotary - abbiamo modo di mostrargli le realizzazioni del Club sul territorio, per le quali riceviamo le sue congratulazioni e l'incitamento a proseguire.

Ad assumere la presidenza - per l'anno 1995/1996 - è Salvatore Stella che, con premurosa accortezza, profonde le proprie energie per crescita della conoscenza e dell'amicizia fra i soci.

L'attività che il Club continua costantemente a svolgere, per la quale il direttivo stabilisce di intervenire a favore dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla, è integrata dall'esame della problematica del momento, connessa alla criminalità, alla mobilità urbana alle emergenze nella nostra società.

A tutto questo si aggiunge la particolare dedizione del Presidente a sollecitare gli amici-soci, a cominciare dai componenti il direttivo, alla coesione e alla frequentazione, perché solo tonificando i rapporti si migliora la qualità del sodalizio e lo si rende più pronto e capace all'azione.

Il nuovo mandato - per l'anno 1996/1997 - è confermato a Giuseppe Bosco, in precedenza (1991/1992) aveva dovuto rinunciare alla carica essendo stato chiamato come Segretario generale del Comune di Roma, che con particolare tratto ed arguto senso delle cose - peculiare della terra Agrigentina - segna una nuova stagione del Club, che apre le porte alle "socie".

Il fatto, già ricorrente nel Rotary, è caldeggiato dal Presidente che sa rimuovere le iniziali ritrosie, consapevole dell'apporto positivo che l'immissione delle donne può consentire al Club. Sul piano dell'attività vengono deliberati interventi a sostegno degli extracomunitari, della Comunità alloggio e dei giovani studenti mentre si trattano argomenti attinenti la giustizia, il diritto allo studio, i trasporti ed il restauro del Teatro Massimo.

La campagna passa - per l'anno 1997/98 ad Antonio Scaglione che, con raffinata esperienza e sagace conduzione, guida il percorso del Club a nuovi obiettivi di conoscenza e valorizzazione della cultura. Il suo periodo è scandito da incontri nei quali si dibattono argomenti che toccano: tutela dei minori ed occupazione giovanile, bioetica e giustizia penale e costituzione, mass-media ed opinione pubblica ed integrazione europea.

Nel quadro delle attività il Direttivo, dopo l'attenta selezione, delibera la riedizione del romanzo storico di Giuseppe Maggiore "Sette e Mezzo" che, per l'occasione, viene corredata da prefazioni storico-biografiche appositamente redatte da noti studiosi (ai quali rinnoviamo i ringraziamenti del Club) sul periodo descritto e sulla personalità dell'Autore.

Nel mentre, non si trascurano gli interventi di sostegno finalizzati ai giovani studenti, peri quali si stanziano fondi per l'acquisto di materiale didattico.

Siamo alle ultime battute e - per l'anno 1998/1999 - le Presidenza è assegnata ad Antonio D'Anna che, memore dei trascorsi e volenteroso di riconfermare la valenza del Club nel quadro dei valori rotariani, ne coordina l'interesse su argomenti come: euro, strategia, architettura e tessuto urbano di Palermo, ambiente, scuola diritti umani, giustizia e pena di morte, promuovendo anche i rapporti e le occasioni d'incontro con altri Club, anche al di fuori del Distretto.

Sul piano dell'attività, il Direttivo delibera l'allestimento di una piccola palestra presso la scuola Ugdulena, interventi di sostegno per gli indigenti ed inoltre - in considerazione del prestigioso consenso riscosso dalla riedizione del libro "Sette e Mezzo" - si procede ad una sua ristampa, ulteriormente arricchita nella prefazione da altri autorevoli saggi.

Il Ventennale

A Gaetano Lo Cicero è toccato l'oneroso privilegio della Presidenza del Club in occasione del suo ventesimo anniversario. Il suo mandato è in corso, quindi nessun richiamo a trascorsi, ma enunciazione di quanto si sta facendo per la ricorrenza. Al riguardo è stata deliberata dal Direttivo ed approvata dall'Assemblea dei Soci la costituzione di una casa-famiglia da affidare alla gestione dell'associazione "Le ali della libertà".

Sul piano operativo è stato scelto un immobile al "Borgo vecchio" nel quale si stanno effettuando gli opportuni restauri per l'allestimento di un sito, nel quale i ragazzi della zona troveranno un punto d'incontro per svolgervi attività di doposcuola e ricreative. L'impegno del Club però non è circoscritto al solo aspetto economico ma si amplia, in sintonia con l'Associazione e grazie alla collaborazione dei nostri giovani del Rotaract, nel seguire ed assistere i ragazzi durante la loro frequentazione della struttura. Questo, in ordine di tempo, l'ultimo impegno per la collettività che il Club realizza, ma l'attività continua....